Mette subito le cose in chiaro nel suo intervento il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, a conclusione del dibattito all’Assemblea regionale siciliana sulla cosiddetta Questione morale: “Siamo tutti onesti in quest’aula, ma non ce n’è uno che lo sia più di me”. “Attenzione a non confondere la giustizia con il giustizialismo – ha detto il governatore – come sta cercando di fare qualcuno in quest’aula. Il giustizialismo è la peggiore arma in mano di chi vuole distruggere l’avversario politico. Sono qui per rivendicare con grande orgoglio di appartenere al partito dei garantisti. In quest’aula gli avvisi di garanzia hanno interessato tutti i gruppi politici, compreso il Movimento cinque stelle, e nessuno si è mai alzato dai banchi del centrodestra o del centrosinistra per puntare l’indice contro quelle persone”.
“Una cosa è l’avviso di garanzia, altra cosa il rinvio a giudizio, altra cosa ancora è la condanna di primo grado, poi c’è quella di secondo grado e quella definitiva – ha aggiunto Musumeci – Una cosa è la morale che codifica i valori etici personali e non collettivi, e un’altra cosa è la giustizia, che è una sorta di visione laica del governo”. Quindi il monito, rivolgendosi ai banchi dei parlamentari del M5s: “Non si confonda la giustizia col giustizialismo, come qualcuno questa sera ha tentato di fare: ha ragione il sindaco di Roma Virginia Raggi, evitiamo, come dice, di trasformare l’avviso di garanzia in un manganello. Ha talmente ragione la grillina Raggi che da sindaco della capitale d’Italia ha ritenuto di non dimettersi, nè quando ha ricevuto l’avviso di garanzia nè quando è stata rinviata a giudizio: ha fatto bene. Perché siamo all’uso politico della giustizia”.
Musumeci, a cui non è andato giù l’intervento del 5stelle Antonino De Luca, intervento che ha definito “vergognoso”, ha quindi fatto un elenco di grillini indagati e i nomi di politici che dopo gli avvisi di garanzia sono stati del tutto scagionati dalle accuse. Ma anche quelle infiltrazioni, anche mafiose, che nei decenni passati accadevano tra le mura di palazzo dei Normanni.
“Fino a pochi anni fa i corridoi di tutti gli assessorati – ha proseguito ancora – erano affollati di traffichini, accattoni e lobbisti. Persino gli uffici di gabinetto consentivano ai galoppini di fiducia di vigilare e poi riferire al politico che li aveva segnalati all’assessore di turno. Ora questa prassi è meno presente. Gli agricoltori sanno che per estirpare la gramigna non basta una sola stagione. E’ presente però la pratica dei lobbisti negli assessorati, gli ultimi fatti di cronaca lo dimostrano. Nel vuoto del nostro ordinamento il traffico di influenza finisce per diventare un reato omnibus”. E Musumeci ha poi dichiarato di assumersi “le responsabilità politiche di tutti i miei assessori, perchè quelle, eventuali, penali non mi appartengono”.
“Il vero tema – ha concluso Musumeci- è la questione politica: dalla debolezza della politica infatti discende la zona grigia, la questione morale e, quando il danno è fatto, la questione giudiziaria. La politica deve recuperare la propria autorevolezza. Tutta la politica siciliana, sia in questo palazzo che nel territorio, deve saper separare il giusto dall’utile. E se concretamente qualcuno, anche della mia parte politica, sarà giudiziariamente responsabile, sarò io stesso ad accompagnarlo sulla soglia del palazzo”. (red)
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