Nascerà una rete per la gestione e la promozione dei siti Unesco siciliani. Il progetto di una “governance” metterà insieme tutti i soggetti pubblici, istituzionali e privati secondo un modello che sarà discusso, nelle linee strategiche, durante un workshop di due giorni, da domani 3 maggio, fino al 4, a Cefalù. Sono sette in Sicilia i siti Unesco. Due sono naturalistici, il Monte Etna e le isole Eolie. Gli altri cinque sono culturali: l’Itinerario arabo-normanno che comprende tra gli altri Palazzo dei Normanni, la cattedrale di Palermo e i duomi di Cefalù e Monreale; Siracusa, Ortigia e Pantalica; la Valle dei templi di Agrigento; le città del barocco del Val di Noto; la villa del Casale di Piazza Armerina. Infine vi sono inseriti nella lista dei “Patrimoni immateriali dell’Umanità”: l’Opera dei pupi siciliani e la vite ad alberello di Pantelleria.
Solo l’itinerario arabo-normanno e quello del Val di Noto stanno sperimentando un organismo di gestione che tiene presenti le indicazioni dell’Unesco ma anche quelle dell’Unione europea per l’utilizzo di fondi comunitari. Le linee del nuovo network dei siti, i modelli di fruizione e di sviluppo saranno al centro di un confronto al quale parteciperanno i rappresentanti dell’Unesco in Sicilia, Gianni Puglisi e Aurelio Angelini; il presidente della Regione, Nello Musumeci; il sindaco della città metropolitana di Palermo, Leoluca Orlando, dirigenti dei Beni culturali della Regione; operatori culturali e i rappresentanti del Cunes, il coordinamento dei comuni Unesco in Sicilia.
Questo il video della Regione sui siti Unesco siciliani presentato alla Bit.
(sicilia.admaioramedia.it)