E dopo il flop del progetto arrivò pure il pagamento dei danni. L’ex presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, insieme all’ex assessore regionale del Lavoro, Ester Bonafede, e all’ex dirigente generale dell’Assessorato Regionale del Lavoro, Anna Rosa Corsello, sono stati condannati dalla Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione Siciliana, al pagamento di 2.216.340 euro, da suddividere in parti uguali, e cioè nella misura di 738.780 euro ciascuno, a favore della Regione Siciliana. Sono stati assolti gli ex assessori della sua giunta Antonino Bartolotta, Luca Bianchi, Lucia Borsellino, Dario Cartabellotta, Maria Lo Bello, Nicolò Marino, Egidio Ortisi, Nelli Scilabra, Michela Stancheris, Patrizia Valenti e Linda Vancheri e la dirigente Luciana Rallo.
Crocetta ha appreso della condanna per danno erariale dal suo buen retiro di Mahdia in Tunisia, dove soggiorna stabilmente dal dicembre scorso.
La Procura regionale della Corte dei Conti aveva citato in giudizio l’ex governatore Rosario Crocetta e gli ex assessori regionali Bonafede Esterina, Mariella Lo Bello e altri nonchè l’ex dirigente generale dell’Assessorato Regionale del Lavoro, Anna Rosa Corsello, chiedendo una condanna al pagamento della complessiva somma di oltre trentacinque milioni di euro in favore della Regione Siciliana per avere “frettolosamente e sostanzialmente al buio adottato con voto favorevole una deliberazione contrastante non solamente con il divieto di assunzioni ribadito con legge regionale ma anche sprovvista di adeguata istruttoria idonea a giustificare l’ingente allocazione di risorse, l’economicità e la congruità dell’affidamento nonchè l’inerenza del progetto con il titolo del finanziamento”.
La Procura Regionale della Corte dei Conti aveva ravvisato nella progettazione e gestione del progetto denominato “Spartacus” un’ipotesi di danno erariale sotto molteplici profili, in primo luogo tra l’altro per essere stato lo stesso affidato al Ciapi di Priolo, organo in house ritenuto inadeguato dal momento che lo stesso, al momento dell’affidamento, aveva un organico di 27 unità ed aveva, pertanto, dovuto procedere al reclutamento di ulteriori 1753 lavoratori per l’erogazione dei servizi previsti nel progetto, con ciò violando le prescrizioni regionali in tema di divieti di assunzione.