“La Mafia c’è, Cosa nostra c’è. Non è forte come un tempo, ma la mafia c’è. A conferma di ciò siamo riusciti a scoprire, con le nostre indagini, che era in corso, ed era stata già avviata, la ricostituzione dell’organismo principale di vertice di Cosa nostra e cioè la Commissione provinciale di Palermo di Cosa nostra, che storicamente è l’organo di guida della mafia”.
Lo ha detto il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Palermo, Francesco Lo Voi, nel corso della sua audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie, a Palazzo S. Macuto a Roma e trasmessa in diretta webtv.
“Tramite le facce pulite – ha aggiunto – la mafia entra in contatto con altri settori, non escludo quello politico, che non hanno motivo di dubitare della correttezza di chi hanno di fronte”. “Ci sono sempre più persone, sempre più giovani, disposti ad entrare in contatto con la mafia- ha aggiunto il magistrato -. Spesso gente senza precedenti, con la faccia pulita, che può trarre in inganno gli interlocutori sulla reale natura di chi ci sta dietro”. E ha evidenziato i dati dell’attività svolta. “Dal 2015 al 2018 la Procura distrettuale antimafia di Palermo ha ottenuto dal gip 135 misure cautelari nei confronti 1.257 indagati. Nello stesso periodo ha richiesto il rinvio a giudizio in 191 procedimenti per 1.747 imputati, ottenendo condanne in una misura superiore al 90% delle richieste. Tra sequestri e confische, da luglio a dicembre 2018, abbiamo raggiunto l’equivalente di 2,2 miliardi di euro”.
Turismo e ristorazione sono i principali settori nei quali la mafia realizza gli obiettivi del riciclaggio e del reinvestimento del denaro sporco. Buona parte di questi movimenti avviene fuori dalla Sicilia: “Il Lazio è la regione – ha spiegato Lo Voi – maggiormente interessata dal trasferimento di denaro per successivo reinvestimento e riciclaggio”. L’altro settore infiltrato è quello degli appalti e poichè in Sicilia non ce ne sono molti di grande entità, “l’interesse – ha aggiunto il magistrato – si è rivolto a quelli minori, dalla mensa per la scuola, alla manutenzione delle strade comunali, che, senza attrarre l’attenzione investigativa, consentono di gestire, attraverso i piccoli appalti, il territorio”.
Ma è la droga uno degli affari prevalenti della mafia e c’è una crescita in questo senso. Le estorsioni “continuano, perchè rappresentano una forma di assoggettamento e controllo del territorio”. Altro settore di particolare interesse è quello dei giochi online: “Negli ultimi anni non c’è indagine su Cosa nostra che non veda alcuni soggetti coinvolti interessati nel settore del gioco online enormemente remunerativo”. In alcune intercettazioni si sentono mafiosi di calibro che dicono, ‘facciamo così tanti soldi con le scommesse, perchè dobbiamo fare ancora le estorsioni?'”.
Infine Lo Voi ha evidenziato una forte carenza d’organico, non solo di magistrati, ma soprattutto di personale amministrativo.