“Pensiamo che l’adozione del nuovo codice di regolamentazione che è avvenuta da poco in Commissione e dovrà essere seguita dalla ratifica nelle due aule, sia importante, ma non sufficiente. Sicuramente ci vuole una maggiore attenzione alle liste civiche che spesso finiscono per diventare specchietti per le allodole, permettendo ai soliti noti di portare molti voti”. Lo ha detto il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, al termine delle audizioni presso la prefettura di Trapani. Ha ascoltato il nuovo prefetto di Trapani, Tommaso Ricciardi, il procuratore capo Alfredo Morvillo e l’aggiunto Maurizio Agnello, il questore e i comandanti provinciali dei Carabinieri, Dia e Guardia di finanza. Nel pomeriggio tappa a Castelvetrano per ascoltare i commissari prefettizi del Comune che, dopo 24 mesi di scioglimento per mafia, il prossimo 28 aprile andrà al voto. Durante le audizioni, dicono alcune fonti, è stata sollevata la necessità dell’Antimafia nazionale di acquisire le liste degli attuali candidati.
Nel blitz “Artemisia” oltre all’ex deputato Giovanni Lo Sciuto – considerato a capo della presunta ‘associazione segreta’ infiltrata in alcune logge massoniche, che manovrava la politica e l’economia cittadina – sono stati arrestati e posti ai domiciliari l’ex sindaco Felice Errante e l’ex candidato Luciano Perricone. Riguardo a questa operazione, rispondendo ai giornalisti, ha detto: “Abbiamo ragionato su queste scarcerazioni e abbiamo compreso che la procura ha delle valide ragioni già sottoposte all’attenzione del Riesame”. Il riferimento è al criterio di incompetenza territoriale riconosciuto dal collegio del Tribunale del Riesame di Palermo su alcuni dei 27 arrestati nel blitz del 21 marzo su richiesta della Procura di Trapani.
“Ci risulta che un legale ha addotto queste motivazioni di incompetenza territoriale – ha aggiunto Morra – e si sta lavorando al fine di depotenziare questa richiesta, la procura non può rimanere inerte e non è rimasta inerte, sottoponendo una memoria esplicativa al Riesame”. La procura trapanese ha infatti depositato ieri una memoria in cui viene contestata la presunta incompetenza territoriale, citando anche un episodio di estorsione, non inserito inizialmente nell’ordinanza, ma che ancorerebbe il fascicolo al tribunale di Trapani, essendo stata commessa nel territorio di competenza. (red)
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