
La “Mare Jonio”, attraccata ieri sera a Lampedusa
I magistrati della procura di Agrigento sono giunti a Lampedusa e stanno programmando gli interrogatori sul caso della ‘Mare Jonio’, la nave della ong Mediterranea saving humans fatta attraccare ieri dopo circa tredici ore d’attesa a ridosso dell’Isola con un gruppo di migranti a bordo: un gambiano di 24 anni era stato fatto evacuare in mattinata, poi altri 34 adulti maschi e 15 minori non accompagnati. Tutti hanno passato la loro prima notte nell’hotspot dell’isola, in contrada Imbriacola. La procura agrigentina ha aperto un’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Verranno sentiti i componenti dell’equipaggio e quanti erano sulla nave della Ong e poi verranno ascoltati anche i 50 migranti, tutti maschi. L’armatore della nave, l’ex consigliere comunale e assessore a Venezia per i Verdi Giuseppe Caccia, è stato convocato in Capitaneria “per le procedure di routine”, secondo quanto reso noto dalla stessa Mediterranea.
Ieri sera è stato notificato al comandante Pietro Marrone, un mazarese, il sequestro probatorio della nave, su iniziativa della Guardia di finanza. La contestuale identificazione del comandante è un atto dovuto per procedere al sequestro. Lo si accusa di non avere spento i motori a poche miglia dalle acque territoriali italiane, mentre la Mare Jonio fronteggiava– secondo la Ong – onde alte più di due metri. Oltre al comandante, sentiti dalla Guardia di finanza fino a notte, come persone informate dei fatti, l’armatore Caccia e il capo missione Luca Casarini, l’ex leader noglobal veneto oggi segretario siciliano di Sinistra Italiana.
Entro domani sera la procura dovrà decidere se convalidare il sequestro dell’imbarcazione. Al vaglio degli inquirenti, in particolare, i contenuti delle comunicazioni via radio fra la Guardia di finanza che aveva intimato l’alt, chiedendo di non avvicinarsi al porto di Lampedusa, e il comandante dell’imbarcazione che ha disobbedito, decidendo di proseguire, a suo dire per questioni di sicurezza, per mantenere in assetto la nave in un mare fortemente agitato con onde alte. Per questo Marrone sarebbe indagato per violazione del codice della navigazione, per il mancato rispetto dell’alt.
Verificata anche la “catena di comando istituzionale”, dal ministero dell’Interno alle forze dell’ordine e marittime intervenute. (red)
(sicilia.admaioramedia.it)