Al Parco archeologico dei Campi Flegrei, è stata inaugurata venerdì scorso la mostra “I pionieri dell’archeologia subacquea nell’area Flegrea e in Sicilia” all’interno delle sale del Castello aragonese di Baia, nel Napoletano. E’ stata una giornata densa di emozione per i tanti ricordi del compianto assessore siciliano Sebastiano Tusa, cui la mostra è dedicata. Una dedica fortemente voluta per chi ha impegnato la propria vita per l’archeologia e le ricerche subacquee anche in terra campana.
L’esposizione, con allestimento e curatela realizzati da Teichosarcheologia di Napoli, racconta la stagione della nascita dell’archeologia subacquea in Italia, fin dagli anni ’50, quella delle prime fasi pionieristiche, contrassegnate dalle grandi scoperte che ne sono derivate e che hanno dato impulso alla ricerca scientifica in questo campo.
Un racconto fatto di documenti d’archivio, foto d’epoca e lettere dei protagonisti della ricerca archeologica subacquea del Sud Italia, provenienti dagli archivi delle Soprintendenze ai Beni culturali della Regione Siciliana, dalle Soprintendenze del ministero per i Beni e le attività culturali, da istituti specializzati e da archivi privati.
Un viaggio che, attraverso i tanti relitti ritrovati, spiega come la ricerca sia riuscita a comprendere i flussi migratori, i rapporti commerciali lungo le coste e le relazioni tra i popoli. E ancora come siano stati individuati quei punti di partenza e di arrivo di genti, merci ed idee che hanno caratterizzato la storia del Mediterraneo, le sue città portuali, le mete del commercio, che fin dall’antichità furono luoghi nevralgici dei processi di trasformazione culturale.
Ripercorrendo le prime esperienze ricche di genuina passione e romanticismo, il racconto giunge fino alla creazione della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana da parte di Sebastiano Tusa: un momento storico importante che segna il passaggio dal periodo delle scoperte fortuite alla ricerca scientifica sistematica e alla tutela del mare da parte di una pubblica amministrazione, prima e unica in Europa.
La mostra, utilizzando materiali video e fotografici d’epoca con allestimenti multimediali e sensoriali, accompagna il visitatore in una realtà virtuale immersiva, per un’esperienza unica ed evocativa, rappresentando, inoltre, una ideale prefazione della mostra “Thalassa. Meraviglie dei Mari della Magna Grecia e del Mediterraneo”, che sarà inaugurata il prossimo mese di dicembre al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN).
Un progetto promosso dal MANN, dal Parco Archeologico dei Campi Flegrei, dall’Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana e da Teichos, grazie al protocollo sottoscritto per sviluppare, nel prossimo triennio, una serie di attività culturali, di ricerca, divulgazione e informazione in Campania e in Sicilia.
Sebastiano Tusa, assessore ai Beni culturali e all’Identità Siciliana, ha lavorato con passione a questo progetto, agli eventi collegati e a questa stessa mostra, realizzata anche grazie alle sue fondamentali indicazioni. Questo appuntamento costituisce perciò anche un primo grande omaggio e un riconoscimento sentito, rivolto alla memoria di un grande archeologo che ha rappresentato, e rappresenta, un punto di riferimento per l’archeologia subacquea mondiale. Il miglior modo per commemorare il lavoro di uno studioso indissolubilmente legato allo studio e alla divulgazione del ricco patrimonio culturale siciliano.
La Regione Siciliana, dunque, continua a rappresentare oltre i suoi confini, il suo progetto di grande respiro che si inquadra nella più ampia programmazione culturale dell’assessorato dei Beni culturali. Un’idea di valorizzazione del patrimonio storico che abbraccia tutto il Mediterraneo, culla della civiltà e scrigno di saperi nascosti.
Salvatore Emma
(sicilia.admaioramedia.it)