
Motopesca ormeggiato nel porto canale di Mazara del Vallo
Sono oltre cinquecento i progetti presentati per partecipare ai sette avvisi predisposti dal dipartimento della Pesca dell’assessorato regionale dell’Agricoltura lo scorso agosto per bandi del Fondo europeo per gli affari marittimi e la Pesca 2014-2020. A disposizione undici milioni di euro di fondi comunitari. La Regione assicura che entro un mese verranno emesse le graduatorie provvisorie dei progetti per consentirne l’avvio nel più breve tempo possibile. Le proposte, spaziano dall’ammodernamento dei pescherecci e degli strumenti da pesca, al miglioramento delle condizioni di igiene, salute, sicurezza dei pescatori. Alcune, realizzate congiuntamente dai Consorzi di pescatori e dai Comuni riguardano la rimozione dei rifiuti marini e della plastica in mare.
Particolare attenzione, inoltre, è rivolta alla salubrità del pescato e alla diversificazione delle forme di reddito, mediante attività complementari a quella principale della pesca (come turismo legato alla pesca sportiva, trasformazione ittica, ristorazione e attività pedagogiche).
Il governo Musumeci ha invertito la rotta nel settore, passando dalla politica della rottamazione a quella della valorizzazione. Con la precedente programmazione comunitaria (2007-2013) in Sicilia sono state rottamate circa settecento imbarcazioni con conseguenze economiche devastanti, senza vantaggi concreti in tema ambientale.
«E’ l’inizio – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci – di una nuova stagione per la pesca in Sicilia. Per troppo tempo, questo settore è stato considerato la ‘Cenerentola’ delle attività produttive dell’Isola. Il mio governo ha voluto invertire la rotta e far diventare l’attività ittica un settore trainante della nostra economia: più addetti, più rispetto per l’ambiente, più sfruttamento compatibile delle risorse del mare. Per questo abbiamo messo in campo strumenti finanziari diversificati».
«L’adesione ai bandi, la più alta di sempre – aggiunge l’assessore alla Pesca mediterranea, Edy Bandiera – sottolinea un’importante voglia, da parte della nostra marineria, di non arrendersi e farsi piegare dalla crisi del settore di questi anni. Al contrario evidenzia una voglia di accogliere la nostra proposta di nuove politiche di settore, che puntano su innovazione, sviluppo e ricambio generazionale, attraverso attività e strumenti sempre più compatibili con la tutela dell’ambiente marino».
LE MISURE. Nel dettaglio la misura 1.38 stanzia per la ‘Limitazione dell’impatto della pesca sull’ambiente marino e adeguamento della pesca alla protezione della specie’ 2,5 milioni di euro. La misura 1.32 ‘Salute e sicurezza’, è invece di 1,6 milioni di euro e punta al miglioramento delle condizione di igiene, salute, sicurezza e lavoro dei pescatori, con particolare attenzione anche alla salubrità del pescato. La misura 1.30 ‘Diversificazione e nuove forme di reddito’ ha a disposizione 836 mila euro per attività complementari a quella principale della pesca, come a esempio: turismo legato alla pesca sportiva, ristorazione, servizi ambientali. Altre misure previste sono la 1.40 ‘Rimozione dei rifiuti marini’ – che si rivolge ai Consorzi di gestione pesca (Cogepa) e alle organizzazioni dei pescatori – la cui dotazione finanziaria è di 1,8 milioni di euro; la 1.41 ‘Ammodernamento ed efficienza energetica pescherecci’, con una disponibilità di 1,9 milioni di euro; la 1.42 ‘Valore aggiunto, commercializzazione, trasformazione e vendita diretta’ con una dotazione di 2,5 milioni di euro; la 5.68 ‘Commercializzazione prodotti ittici organizzazioni produttori’ con quattrocentomila euro a disposizione. (RED)
(sicilia.afmaioramedia.it)