Beni per un valore complessivo di circa 200 mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza a quattro persone, tra cui due consiglieri comunali di Palermo (uno attualmente in carica), che sono state denunciate. L’accusa, a vario titolo, è di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso in relazione all’indebita percezione di rimborsi erogati dal Comune a fronte di giornate di assenza dal lavoro maturate da consiglieri comunali per la partecipazione a riunioni e commissioni consiliari.
Le indagini, coordinate dalla Procura (dipartimento Pubblica amministrazione), hanno consentito di accertare che G.G., 45 anni, e G.R., 64 anni, consiglieri comunali nella consiliatura 2012-2017 (G.R. è stato rieletto ed tuttora in carica), hanno simulato di essere dipendenti di società/associazioni riconducibili rispettivamente ad A.G, 52 anni, e D.I, 37 anni, inducendo il Comune a corrispondere a queste ultime i rimborsi previsti per i giorni di assenza dal servizio ai sensi di una legge regionale. I due politici risultavano essere stati assunti da privati successivamente alla loro nomina a consiglieri: il primo in una società amministrata dalla sorella e, a fronte di tale impiego, richiesto al Comune e poi ottenuto, il rimborso di circa 60 mila euro. Il secondo risultava dipendente di due associazioni e il comune aveva erogato rimborsi per circa 136 mila euro. L’audizione di dipendenti effettivi delle società – scrivono gli investigatori – ha permesso di appurare come i due non vi avessero mai lavorato.
Per una vicenda simile di rimborsi non dovuti, un consigliere regionale dell’Emilia Romagna, dopo la condanna, è stato dichiarato decaduto dall’incarico.(com)
(sicilia.admaioramedia.it)