E’ guerra intorno al primo parco nazionale istituito in Sicilia, quello di Pantelleria, con il consiglio comunale contro i vertici del parco. Vertici che rispondono facendo il pieno di consulenze per qualche centinaio di migliaia di euro.
La legge nazionale istitutiva del Parco Nazionale di Pantelleria, è del 2007 ma è sorto solo nel 2016, al termine di una lunga querelle con la Regione Siciliana sulla competenza esclusiva prevista dallo Statuto speciale in tema di Ambiente. Portata avanti prima dal ministro Pecoraro Scanio avente come obiettivo il governo Cuffaro, poi dal ministro Stefania Prestigiacomo, in cagnesco con il governo Lombardo. Infine la benedizione della giunta Crocetta. Il sindaco di allora, Alberto Di Marzo, era contrario, il suo successore, Salvatore Gino Gabriele, favorevole. Fino ad allora solo la Regione aveva la potestà per istituire dei parchi in Sicilia, che oggi sono cinque: Madonie, Nebrodi, Etna, Alcantara e Monti Sicani.
Certo la tutela di un’isola dalle bellezze naturali straordinarie come quella è doverosa. Solo che già ci aveva pensato la Regione quasi vent’anni prima, istituendo nel 1998, con un decreto dell’assessorato territorio e ambiente, la Riserva naturale orientata Isola di Pantelleria e affidandone la gestione all’Azienda Foreste Demaniali della stessa Regione Siciliana.
Tornando alle consulenze, il direttore facente funzioni del Parco Antonio Parrinello ha affidato tramite procedura del Mepa (Consip) alla Strategic Team of Planning srl di Trapani il “servizio di assistenza tecnica a supporto delle attività nella fase di start up” per 227 mila euro e, ad affidamento diretto, sempre con l’insolito sistema del Mepa il servizio di informazione e comunicazione a supporto del piano di comunicazione” alla pubblicista Antonella Lusseri di Marsala per 38 mila euro per 18 mesi, per un costo giornaliero (144 giorni) di 245 euro. Un affidamento di 122 mila euro sta per essere assegnato per un “Servizio di studio e consulenza tecnico scientifica per la redazione degli elaborati costituenti la costruzione dell’apparato analitico-conoscitivo per la pianificazione dell’area parco”. E un affidamento diretto per 39.500 euro, oltre iva (500 euro meno della soglia prevista per l’obbligo di gara pubblica) per una “Ricerca in tema di nuove strategie di sviluppo per le attività produttive dell’Isola” è stato assegnato alla Scuola di Direzione Aziendale dell’università privata Bocconi.
Intanto la nuova amministrazione grillina vuol vederci chiaro e il consiglio comunale ha costituito una Commissione speciale d’inchiesta, composta da tre m5s e due forzisti, per verificare gli atti di competenza del comune durante l’iter istitutivo. Sul sito Pantelleria.com i grillini ribadiscono che “i cittadini devono conoscere la verità su come è nato il parco”, mentre il consigliere forzista afferma che “la tutela al territorio spetta al comune non al parco”.
Per Salvatore Gabriele, l’ex sindaco oggi presidente del parco nominato nel febbraio 2018 dall’allora ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, “i fatti oggi vengono falsamente distorti, per strumentali attacchi che vogliono innescare un’inutile scontro, a cui non si intende partecipare”. Si vedrà.
La legge del 2007 prevedeva altri tre parchi nazionali che ad oggi non hanno visto la luce: delle Eolie, delle Egadi e dei monti Iblei. Se il buongiorno si vede dal mattino….
(sicilia.admaioramedia.it)