
I deputati dem Baldo Gucciardi e Antonello Cracolici
“Purtroppo, il caos nel PD è troppo diffuso, praticamente ovunque, almeno in Sicilia. Di questo sono fortemente preoccupato, perché il Partito Democratico rischia di implodere ad ogni livello con grave danno per l’intero sistema democratico del Paese”. Le parole del deputato regionale ed ex assessore alla Salute Baldo Gucciardi, consegnate al sito tp24.it, così forti per un politico che ha fatto del dialogo e della moderazione i suoi mantra, rispecchiano perfettamente lo stato di esplosione del partito nell’isola.
“Il Pd deve ritrovare presto capacità di iniziativa e di proposta con tutti i suoi dirigenti e militanti che dovranno essere impegnati a ritrovare la fiducia dei cittadini attraverso l’ascolto e la presenza sui territori, piuttosto che sprecare il proprio tempo a litigare ed inseguire sterili polemiche. E la commissione regionale per il congresso – conclude Gucciardi – farebbe bene a recuperare un minimo di lucidità e di imparzialità nell’interesse del partito e di loro stessi che sono protagonisti incredibilmente di una pagina non proprio edificante del Pd siciliano”.
Gucciardi, che sostiene Zingaretti, avvisa: “ Se coloro che gestiscono questa fase regionale e provinciale continueranno ad agire ciecamente e a colpi di maggioranza negli organismi che invece sarebbero preposti a far rispettare le regole, penso che sarà persino inutile e addirittura dannoso far finta di svolgere congressi drogati, senza futuro e senza senso”.
Il riferimento ai renziani doc e al neo segretario regionale dem Davide Faraone, che sostiene Martina, è evidente. E il parlamentare trapanese lancia un monito, preannunciando quello che potrebbe accadere dopo probabile vittoria la vittoria di Zingaretti alla segreteria: “sarà compito del nuovo segretario eletto e dei nuovi organismi statutari verificare, se lo riterranno necessario, dal punto di vista regolamentare le diverse vicende congressuali ad ogni livello”.
La federazione trapanese del PD, dopo polemiche, ricorsi, accuse e controaccuse – ultima quella che ha visto contrapposti l’attuale sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, giunto secondo nella lista PD alle regionali dietro Gucciardi, con l’ex deputato Paolo Ruggirello (giunto terzo) – si è schierata con Zingaretti che, nelle convenzioni comunali ha ottenuto l’84,5% di consensi. Martina si è fermato al 9,5% e Giachetti al 6%.
Ma focolai vi sono in diverse province. I dirigenti del PD di Enna hanno annunciato la presentazione di un ricorso alla commissione nazionale avverso la decisione della commissione provinciale di portare i seggi per il voto delle primarie del 3 marzo da 23 a 8. Mirello Crisafulli, anche lui con Zingaretti, sostenuto da 21 segretari di circolo su 23, tuona: “E’ stato un colpo di mano, da quando si fanno le primarie, abbiamo costituito sempre i seggi in tutti i comuni”. Sul ricorso fatto alla commissione regionale di garanzia, questa non avrebbe nemmeno risposto.
Anche a Palermo il voto alle primarie del 3 marzo è considerato un plebiscito sulla segreteria Faraone. La pensa così il deputato dem Antonello Cracolici, che su Facebook avverte: “Voglio il mio contributo per cambiare il PD, non solo in Italia ma anche in Sicilia. Il successo di Zingaretti servirà a voltare pagina anche nella nostra isola, in un partito che qui si è balcanizzato”. (RED)
(sicilia.admaioramedia.it)