Lo scorso 3 maggio si era insediato nel consiglio di amministrazione dell’Enit, l’Agenzia nazionale italiana del turismo, ma l’assessore regionale al Turismo, sport e spettacolo, Sandro Pappalardo, aveva mantenuto l’incarico ancora qualche settimana, attendendo il voto per le europee. Oggi l’ufficializzazione da parte del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
“Ho accettato le dimissioni dell’assessore Sandro Pappalardo, che va a ricoprire a Roma un importante incarico nell’amministrazione dell’Ente nazionale italiano per il turismo. Voglio ringraziarlo per la serietà, l’impegno e la passione con cui, in questo anno e mezzo, ha guidato l’assessorato al Turismo. Sono certo che saprà fare lo stesso all’Enit, dove la Conferenza Stato-Regioni lo ha eletto in rappresentanza della Regione Siciliana. Gli ho chiesto, tuttavia – ha concluso il presidente – di occuparsi dei rapporti con il commissariato per l’Expo 2020 di Dubai, dove la Sicilia intende avere il ruolo da protagonista che le spetta”.
Parole di ringraziamento da parte dell’esponente di Fratelli d’Italia alle “persone che hai ascoltato, che ti hanno ascoltato, consigliato, aiutato o che hai aiutato, con le quali hai condiviso sogni, programmi; penso ai sindaci, assessori, consiglieri, addetti ai lavori e non della filiera turistica, dello sport, dello spettacolo. Migliaia di persone che hai avuto l’onore di conoscere, alle quali hai dato qualcosa di te ma dalle quali hai appreso tanto, tantissimo. A queste migliaia di siciliani va il mio pensiero, a loro il mio grazie, un grazie profondo che proviene dal cuore”.
Adesso in capo al presidente della regione vi è l’interim di due assessorati che, insieme, sono strategici per lo sviluppo della Sicilia: quello appunto del Turismo e spettacoli, e quello dei Beni culturali che detiene dopo la disgraziata scomparsa di Sebastiano Tusa. Perchè la promozione turistica è assolutamente concatenata con quella dei nostri beni culturali e ambientali. Va allora programmata congiuntamente, e i grandi eventi culturali devono essere promossi nelle fiere turistiche nazionali e internazionali almeno 18 mesi prima dello svolgimento se vogliono essere anche moltiplicatori di presenze turistiche nell’isola. Solo con una visione “interdisciplinare” sarà possibile fare un balzo significativo da quelle 15 milioni di presenze annue che più o meno da un quindicennio fa registrare la Sicilia. Musumeci ne ha la visione strategica e programmatica. Se nel prossimo “rimpastino” dovrà rinunciare, davanti alle richieste dei “partiti” (o quel che ne rimane), a un’unica guida per questi due assessorati, almeno tracci in queste settimane di interim una programmazione quantomeno biennale di progetti e iniziative congiunte. Non sarà un male per la Sicilia. (Vorl)
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