Interrogazione parlamentare del gruppo “Popolari e autonomisti-Idea Sicilia” contro l’assessorato regionale all’Istruzione e Formazione guidato da Roberto Lagalla, che è espressione di quel gruppo.
“In merito alla convenzione sottoscritta tra il Governo e l’Amministrazione regionale con FORMEZ – PA chiediamo chiarimenti urgenti per quanto riguarda la stipula di tale convenzione. Rileviamo, infatti, che tale scelta tende a denotare un non corretto percorso amministrativo da parte del Governo regionale, dato che il rispetto delle mission delle società regionali a totale partecipazione pubblica è classificabile come modello di buona prassi amministrativa, considerato che lo stesso Governo regionale ha confermato, la valenza strategica delle società a partecipazione pubblica al fine di svolgere in regime di house providing le commesse scaturenti dagli obiettivi legati alla spesa comunitaria. Emerge, pertanto – affermano il capogruppo Carmelo Pullara, Marianna Caronia e Giuseppe Compagnone – che il Dipartimento dell’Istruzione e della Formazione professionale continua già da parecchi anni ad adottare delle convenzioni senza evidenza pubblica, assegnando commesse di milioni di euro a enti come il Formez giustificando tale procedura proprio come affidamenti in house”.
In effetti questa è una pratica che risale al governo Crocetta, in particolare per i Programmi operativi comunitari FSE e FESR. Da allora il Formez, “Centro servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento delle P.A.”, ha affidato numerosi incarichi di collaborazioni e di consulenza riguardanti la Regione Siciliana. Gli ultimi incarichi, per il dipartimento regionale alla Programmazione, riguardano diversi esperti in programmazione europea, organizzazione del personale amministrativo e innovazione, le cui candidature scadevano tra ieri e oggi.
I deputati autonomisti chiedono la “revoca della convenzione con FORMEZ, dato che l’Amministrazione regionale da un lato individua definitivamente la SAS s.c.p.a (SERVIZI AUSILIARI SICILIA ndr) come società strategica e dall’altro ne svuota l’operatività”. (red)
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