“Dobbiamo ripensare alla riorganizzazione della sanità in Sicilia ripartendo dal settore privato che è molto efficiente ed economico rispetto al servizio sanitario pubblico”. Lo ha detto il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè intervenendo alla presentazione del 16° Rapporto annuale “Ospedali & Salute 2018”, discusso oggi al Palazzo dei Normanni, promosso dall’Associazione Italiana Ospedalità Privata di cui è presidente nazionale la palermitana Barbara Cittadini. Rapporto in verità già presentato a gennaio al Senato. Presenti anche l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, e la presidente della commissione Sanità all’Ars La Rocca Ruvolo.
Miccichè dimentica di sottolineare però che si tratta di un settore privato convenzionato, finanziato cioè dal pubblico, e quindi è stato strettamente connesso alla politica per ottenere convenzioni e budget. Spesso inoltre è concorrenziale al servizio pubblico, invece dovrebbe essere complementare, cioè investire in specialità e attrezzature non disponibili nell’ospedalità pubblica in un determinato territorio.
Intervento di Miccichè, in linea e come non esserlo, con quello della Cittadini: “In questo processo di efficientamento auspichiamo che le Regioni sappiano utilizzare adeguatamente, superando qualsivoglia resistenza ideologica, la risorsa della componente di diritto privato del SSN, che ha la possibilità di adeguare e incrementare la propria offerta di prestazioni in tempi rapidi e a costi contenuti. Le Regioni che hanno operato questa scelta – ha concluso Cittadini – si trovano oggi in una condizione migliore e registrano livelli più alti di soddisfazione degli utenti”.Qui una sintesi del Rapporto.
L’assessore Razza ha però raffreddato gli entusiasmi: “Per la Sicilia il 2019 sarà l’ultimo anno in cui si utilizzerà il budget storico per le strutture private, dal primo gennaio 2020 non sara più così”. “Avvieremo un confronto con l’Aiop regionale – ha aggiunto – è vero che ci si può muovere all’interno di risorse, ma la politica deve fare delle scelte, si aprirà un tavolo prima dell’estate – ha detto Razza – dal primo gennaio del 2020 non sarà più possibile tenere per le strutture private in Sicilia lo stesso budget di 15 anni fa senza che esso sia profondamente rivisto e innovato”. Sul ns link Facebook l’assessore Razza ha poi precisato il senso dell suo intervento che era “Semplicemente quello di aumentare i budget per implementare i servizi”. (R.T.)
(sicilia.admaioramedia.it)